Non solo pennelli, tele, fogli e colori. No, chi ama dipingere, e chi lo vuole fare bene, dando libero sfogo alla propria passione provando diverse tecniche, deve attorniarsi dei più diversi accessori per la pittura.
Alcuni sono pensati per rendere più agevole il suo lavoro, come per esempio i seggiolini da pittura; altri, invece, sono realizzati per renderlo più vario, come le spatole per dipingere; altri sono indicati per la pulizia dei pennelli, e altri ancora, invece, sono dei veri e propri must have, a partire dalla tavolozza da pittore.
Insomma, quando si parla di accessori per la pittura, le possibilità sono davvero infinite, e sta ad ogni singolo artista scegliere quale strumento acquistare, e di quale tipologia.
La scelta della tavolozza
A definire un pittore, nell’iconografia tradizionale, sono prima di tutto il suo pennello e la sua tavolozza, l’uno della mano destra, l’altra nella mano sinistra (o viceversa).
Ma una tavolozza vale davvero l’altra? Ovviamente no: in base al tipo di colore utilizzato, in base alla tecnica e in base alle proprie personali esigenze, è possibile decidere di acquistare quella o quell’altra tavolozza, la quale, come capita per tutti gli accessori per la pittura, è presente nelle più disparate forme, nonché in diversi materiali.
Ma partiamo da quella che è la funzione stessa della tavolozza: il suo compito è quello di fornire un comodo piano all’artista per preparare e mescolare i colori, e per averli dunque pronti e immediatamente raggiungibili di fronte alla tela. Tipicamente le tavolozze presentano un apposito foro, nel quale l’artista va a infilare il pollice della mano: partendo da questa presa, la tavolozza andrà ad appoggiare sulla mano stessa ed eventualmente sull’avambraccio del pittore, così da risultare del tutto comoda, raggiungibile e stabile.
Non è del resto detto che l’artista voglia trattenere in mano la tavolozza, la quale anzi talvolta viene puramente utilizzata per mescolare i colori, e quindi appoggiata su un ripiano non distante dalla tela. Non è dunque un caso se taluni pittori, anziché utilizzare delle tavolozze vere e proprie, preferiscono ripiegare su piatti e altri oggetti espressamente pensati per essere utilizzati a mo’ di accessori per la pittura.
La forma della tavolozza da pittura è varia: in linea di massima, però, si tendono ad utilizzare delle tavolozze rettangolari oppure ovali. Per quanto riguarda il materiale, la scelta deve mutare in base ai colori che tale supporto dovrà ospitare: esistono infatti tavolozze in plastica, in legno, in porcellana e in altri tipi di materiale. Come scegliere? È la stessa natura dei colori da pittura a rendere più semplice questa decisione.
Le tavolozze di plastica sono economiche e molto pratiche, essendo per lo più dotate di appositi incavi in cui preparare i diversi colori. Sono facili e veloci da pulire, sono leggere e non assorbono in alcun modo i nostri colori. Dove sta il loro difetto? Semplice: non possono essere utilizzate per la pittura ad olio, la quale prevede l’uso di diluenti come trementina e acqua ragia, i quali possono andare a corrodere la plastica.
Le tavolozze di legno, invece, sono assorbenti, fattore che da un certo punto di vista è un bene: il colore preparato, infatti, tende a scivolare meno, permettendo così un approccio più pulito e agevole. Anzi: nel caso di tavolozze nuove il grado di assorbenza è fin troppo alto, tanto da richiedere un pre-trattamento con dell’olio di lino, così da annullare almeno in parte la porosità del legno.
Qualsiasi siano il materiale e la forma scelta per la propria tavolozza, questo accessorio va immancabilmente pulito dopo ogni utilizzo, così da risultare utilizzabile nelle sessioni seguenti, senza correre dunque il rischio di ritrovarsi a dipingere con dei colori ‘inquinati’ da quelli rimasti intrappolati sulla superficie della tavolozza.
La pulizia della tavolozza, allo stesso modo della pulizia dei pennelli e degli altri accessori per la pittura, varia in base al tipo di colore utilizzato. Chi utilizza delle tinte a base di acqua, e quindi colori acrilici e tempere, potrà servirsi semplicemente di acqua, aiutandosi magari con un apposito detergente. Chi invece dipinge con i colori ad olio dovrà utilizzare dei diluenti, i quali non saranno però sufficienti in caso di colori essiccati: in quei casi, infatti, sarà necessario procedere in via preliminare con una spatola.
Ad ognuno la sua spatola
Di certo chi inizia a pitturare non pensa ad utilizzare quelle piccole cazzuole che sono le spatole da pittura: nella mente del neofita, infatti, nulla può sostituire il pennelli.
In linea di principio, però, le spatole dovrebbero entrare nello studio di qualsiasi artista, non fosse per la loro funzione più elementare, ovvero quella di mescolare e miscelare i colori. Ovviamente, però, l’utilizzo delle spatole non è così limitato: a che pro, infatti, realizzare spatole di forme e dimensioni così diverse, se il loro utilizzo fosse limitato alla miscelazione dei colori?
Pochi altri accessori per la pittura conoscono una gamma di scelta pari a quella delle spatole: lunghe o corte, larghe o strette, piatte o a rombo, inclinate, lisce o dentellate, la scelta è sterminata.
Chi sceglie di utilizzare le spatole al posto del pennello, però, capisce ben presto l’importanza di poter fare affidamento su molteplici tipi di spatole, le quali permettono di donare corposità e profondità al dipinto.
Con abile gioco di polso, le diverse spatole permettono di stendere il colore sulla tela in modo omogeneo, oppure – utilizzando le estremità più sottili – offrono la possibilità di creare linee nette e definite, con degli effetti difficilmente raggiungibili con i semplici pennelli.
Esistono inoltre delle particolari spatole che, al posto delle classiche estremità lisce, propongono dei lati dentellati, i quali si sposano alla perfezione per dipingere foglie e petali.
Chi ama sostituire il pennello con le spatole predilige dei colori più pastosi, andando a plasmare le tempere, i colori ad olio e i colori acrilici come se fossero altrettante materie da scolpire. Non a caso, in molti casi, si tende a donare maggior corpo al colore con la pittura materica, aggiungendo alla tinta della sabbia.
La cassetta portacolori e portapennelli
L’attività dell’artista non è fatta solo di pittura in senso stretto: alla fine di ogni sessione, infatti, arriva il momento della pulizia e sì, dell’ordine.
Per questo tutti gli artisti dovrebbero poter contare su una cassetta o su più cassette in cui riporre di volta in volta i propri accessori per la pittura, i propri pennelli e i propri colori, così da poter ripartire ogni giorno da uno studio in ordine.
Esistono ovviamente diverse tipologie di cassette: alcune sono più spaziose e ingombranti, pensate per riordinare il laboratorio dell’artista, mentre altre sono più contenute ed essenziali, e mirano ad offrire al pittore che ama dipingere en plain air tutto il necessario, in qualunque occasione.