La scrittura gotica

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Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta dei più intriganti tipi di scrittura del passato, per dare nuovi spunti a chi ha deciso di cimentarsi nella calligrafia. Dopo aver visto storia e caratteristiche della scrittura cancelleresca e aver introdotto un breve glossario sulla calligrafia, oggi ci cimenteremo con la storia della scrittura gotica, per capire cosa distingue questo peculiare e famoso tipo di scrittura dei secoli scorsi, così differente dalle scritture che l’hanno preceduto e seguito.

Iniziamo quindi dal contesto in cui si è sviluppata la scrittura gotica, per passare al suo sviluppo e alle sue caratteristiche. Alla fine dell’articolo vedremo quali sono gli accessori necessari per mettersi alla prova con la scrittura gotica!

Il contesto di partenza

Come vedremo tra poco, la scrittura gotica si è sviluppata e diffusa nel corso di diversi secoli. Possiamo comunque dire che, in Europa, la scrittura gotica si è imposta in un mondo in cui la tipologia di scrittura maggiormente usata era la carolina, lascito come sappiamo delle corti carolinge dei secoli precedenti. Più nello specifico, molti esperti hanno individuato una scrittura intermedia di transizione tra le due tipologie, chiamata per l’appunto “minuscola di transizione”, avendo caratteristiche proprie della carolina come della successiva gotica.

La storia della scrittura gotica

L’origine della scrittura gotica si situa molto tempo prima della sua effettiva diffusione nelle corti europee. I primi esempi si trovano nell’undicesimo secolo, nella parte settentrionale della Francia e nella parte meridionale dell’Inghilterra. A fare la differenza fu prima di tutto l’invenzione di un nuovo strumento scrittorio, che si diffuse tra gli amanuensi dell’area: si parla infatti della penna a punta mozzata. Questo pennino particolare distacca il risultato dalla sobrietà tipica della carolina, donando una marcata resa chiaroscurale.

Nel dodicesimo secolo la gotica iniziò a diffondersi nel continente, fino ad affermarsi praticamente in tutta Europa, pur adottando peculiarità differenti nei diversi paesi. La scrittura gotica che conosciamo oggi è per esempio quella tedesca, caratterizzata da tratti estremamente spigolosi. In Italia invece la gotica non diventò mai eccessivamente spigolosa, conservando anzi decisi tratti tondeggianti.

L’atteggiamento nei confronti della gotica si intuisce molto bene a partire dai termini usati per indicarla. I contemporanei la chiamarono littera textualis nonché littera moderna, per distinguerla dalla carolina, anche detta in quel periodo littera antiqua (la cui rotondità, per l’appunto, restò forte anche nella gotica italiana). L’aggettivo “gotica” venne introdotto nel quindicesimo secolo dagli umanisti italiani con spiccato senso dispregiativo, per indicare dapprima specifiche scritture come la beneventana e la merovingica, per poi essere utilizzato per indicare proprio la littera textualis.

L’apice del successo della scrittura gotica può essere situato nel quindicesimo secolo, quando Johannes Gutenberg decise di usare proprio i caratteri gotici per la stampa a caratteri mobili: la famosa Bibbia di Gutenberg venne infatti stampata con la littera textualis. A partire da quel momento la scrittura gotica iniziò la sua decadenza, per essere sostituita nel secolo successivo dalle varie scritture umanistiche. A fare eccezione furono i paesi tedeschi, lì dove le evoluzioni della scrittura gotica restarono centrali fino alla modernità.

Le caratteristiche della scrittura gotica

Quali sono le caratteristiche della scrittura gotica? Possiamo dire che, in linea di massima, la forma delle lettere resta di base quella della carolina. A cambiare in modo profondo è la tecnica, per via dell’uso della penna mozzata a sinistra. Come abbiamo visto, e come vedremo meglio dopo, questa scrittura si affermò in diverse varianti; esistono però delle caratteristiche costanti.
Di certo è facile notare immediatamente una maggiore separazione delle parole, in vista peraltro di una più spiccata divisione geometrica dello spazio. La scrittura gotica è del resto essenzialmente una scrittura libraria, e non documentale.

Possiamo descrivere la gotica in generale come una scrittura angolosa con curve che vengono via via spezzate, lettere vicine tra loro e parole ben distanziate. Lo sviluppo delle aste verso l’alto è ridotto, così come sono brevi le rare aste verso il basso. Chi si trovasse a leggere un testo antico scritto con la gotica troverebbe l’uso di apici sulla i, un diffuso utilizzo di abbreviazioni nonché l’eliminazione del dittongo ae, sostituito dalla semplice “e”. La zeta viene spesso riportata attraverso l’uso della c con cediglia, ovvero della ç.

Texture, Fraktur, Rotunda: tipologie

Come si è visto la scrittura gotica si è sviluppata in modo diverso nel corso del tempo e nei vari paesi. La scrittura gotica antica, così come la possiamo trovare nei manoscritti della Francia del nord, viene chiamata Texture, ed è conosciuta come la scrittura medievale per antonomasia. Si tratta di una scrittura peculiarmente libraria, molto ordinata e rigorosa, pur lasciando spazio a slanci decorativi. Con il termine Rotunda, invece, si indica una scrittura a metà strada tra la scrittura gotica e quella carolina, un compromesso tra linee spezzate e rotonde.
C’è poi il gotico moderno, il Fraktur, che si contrappone alla Texture: è la scrittura gotica così come viene utilizzata in Germania fino alla modernità, reso più morbido dalla presenza di elementi tondeggianti.
Come detto, la scrittura gotica era una scrittura libraria; nelle operazioni più comuni venne utilizzato il cosiddetto “gotico corsivo”, chiamato anche Notula, a unire i caratteri della Texture. Un compromesso tra Texture e Notula è infine noto come la Bastarda.

Gli accessori per la scrittura gotica

Come si può intuire da quanto appreso fino a ora, lo strumento fondamentale per la scrittura gotica è il pennino tronco, tagliato dritto o obliquamente. Oltre al pennino servirà ovviamente un kit completo per la calligrafia, con cannula porta pennino, inchiostro e carta. Il consiglio, per chi vuole imparare un nuovo tipo di scrittura – sia esso la scrittura gotica, quella cancelleresca, quella onciale o via dicendo – è quella di iniziare con della carta economica, come per esempio può essere la carta da schizzo.

E come sempre, quando si approccia un nuovo tipo di scrittura, prima si inizia dallo studio dei singoli caratteri, per passare solamente successivamente alla prova di parole e testi!

Articolo scritto da:

Federico è appassionato di scrittura, di arte e di sport. Su MomArte si occupa della realizzazione degli articoli e dei rapporti con gli Artisti con cui collaboriamo!

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