Come dipingere all’aperto senza stress

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Dipingere all’aperto, in mezzo alla natura, all’aria aperta, con un po’ di brezza che ci accarezza il viso e i gioiosi raggi del sole ad allietarci. Un vero sogno, non è vero? Non per forza: se non ci si si organizza alla perfezione, un’uscita per dipingere en plein air può infatti diventare un vero incubo.

Chi è abituato a dipingere nella comodità del proprio studio, in uno spazio assolutamente protetto e perfettamente noto, potrebbe infatti incontrare non poche difficoltà nel dipingere in mezzo al nulla. Pensa un po’: ti ritroverai forse a dover dipingere su un terreno scosceso e non perfettamente omogeneo, lontano anni luce dal pavimento del tuo atelier – o semplicemente della tua casa.

Ma non è tutto qui: dipingere all’aperto significa dimenticare potenzialmente qualsiasi comodo appoggio, dover tenere tutto in mano, avere a che fare con insetti, con passanti curiosi, con la mancanza di accessori per la pittura fondamentali e via dicendo.

Insomma, dipingere all’aperto potrebbe diventare un’attività tutt’altro che divertente e rilassante, ribaltando completamente le aspettative. Ma non deve essere per forza così: basta organizzarsi nel modo giusto, pensando nel concreto quali saranno le criticità che si dovranno affrontare.

Scopri insieme a noi trucchi e consigli riguardo come dipingere all’aperto, partiamo!

Consigli generali per dipingere all’aperto

Prima di vedere quali colori portare con sé per dipingere all’aperto e quali accessori non devono mai mancare quando si decide di pitturare en plen air, è bene vedere un po’ di consigli generali: chi non ha mai provato a portare tubetti e pennelli lontano dal proprio studio, infatti, molto probabilmente non sa che che cosa lo aspetta.

Non avere fretta di concludere il dipinto

Partiamo da un presupposto fondamentale: dipingere en plain air non significa uscire di casa con tela, colori e pennelli, e tornare a casa con un dipinto finito. Questo modo di pensare nasce dalla convinzione secondo la quale gli impressionisti, ovvero i più grandi cultori della pittura all’aperto, iniziassero e terminassero le loro opere in una sola seduta, e quindi in un pugno di ore.

Non è così: loro stessi erano infatti abituati a tornare più volte nello stesso posto, per ritrarre a più riprese il medesimo scorcio o la stessa veduta.

Questo consiglio è fondamentale. Quando si decide di dipingere all’aperto, è necessario procedere con calma, con pazienza, senza cercare di affrettare il passo. Uscire con l’idea di dover tornare a casa con un dipinto finito, infatti, non può mettere nella giusta disposizione d’animo.

Rifinire il dipinto al chiuso

Ma non è tutto qui: bisogna sottolineare che uscire, e iniziare e terminare un dipinto all’aperto, non è affatto una buona idea. La rifinitura di un dipinto, infatti, dovrebbe sempre essere effettuata al chiuso, nel proprio studio. Il motivo è semplice: quello stesso dipinto, una volta esposto, non troverà spazio nel bel mezzo di una piazza, di un lago o di una radura, quanto invece all’interno di un edificio.

Il rischio di dipingere dall’inizio alla fine all’aria aperta è però quello di realizzare un dipinto cupo, o meglio, un dipinto che, una volta portato all’interno, ci sembrerà troppo scuro. Questo accade per il semplice fatto che, all’esterno – soprattutto in una giornata di sole – si è portati a vedere i colori un po’ più chiari di quello che sono in realtà. Per questo motivo, nelle giornate di pieno sole, non è una brutta idea portare con sé un parasole.

E se a quell’opera non bastasse la rifinitura fatta a casa? Se per terminare un dipinto fosse necessario tornare sul luogo originale? In quel caso è bene ricordarsi di tornare all’aperto e mettersi nello stesso punto, preferibilmente già il giorno successivo o poco dopo, alla stessa ora, per poter approfittare della medesima luce e delle stesse ombre.

Dipingere all’aperto: serve un cavalletto

Chi ha già provato a dipingere all’aperto lo sa bene, benissimo: è necessario avere con sé un cavalletto. Certo, è possibile uscire in mezzo alla natura per fare qualche schizzo armati di blocco di fogli, di matita o di carboncino, e nient’altro. Ma un conto è disegnare, tutta un’altra cosa è invece dipingere.

Per dipingere all’aperto è necessario poter contare su un punto di appoggio stabile per il supporto, che sia esso un foglio di carta o una tela. Ecco quindi che è necessario dotarsi di un cavalletto, che ci dà la possibilità di avere davanti a noi la nostra tela posizionata in modo ideale e stabile.

Il cavalletto da campagna

Per la pittura en plein air in mezzo alla natura – e quindi su terreni di qualsiasi tipo – sono stati ideati e perfezionati nel tempo i cosiddetti “cavalletti da campagna”: si tratta di cavalletti a tre gambe, con piedini telescopici, molto leggeri e slanciati. Parliamo quindi di cavalletti estremamente comodi, poco ingombranti e versatili, che possono essere piazzati praticamente ovunque.

Certo, hanno anche dei difetti: non possono essere usati con tele troppo grandi, e non possiedono nessun appoggio, né dei cassetti in cui riporre pennelli, colori e matite. Per un pittore che dipinge in mezzo al nulla – come per esempio in mezzo a un campo – questo significa dover sempre tenere in mano la tavolozza, e quindi avere sempre – sempre – una mano occupata, anche quando si vuole aprire un tubetto di colore o quando si desidera pulire velocemente un pennello.

Cavalletti con cassetta portacolori

Ecco, questo può creare un certo stress, se non si è organizzati bene. In questo caso sono quindi perfetti i cavalletti provvisti di una cassetta portacolori, o di piccolo scaffale. Così facendo, però, viene sacrificata la portabilità tipica dei cavalletti da campagna e la loro leggerezza. Anche per questo, è bene scegliere con cura il posto in cui dipingere all’aperto: un muretto, un sasso, una panchina, un tronco tagliato: è importante trovare un “appoggio di fortuna” su cui contare”.

Pitturare en plein air: quali colori portare con sé

Chi decide di dipingere all’aperto deve partire dal presupposto che no, non è possibile portare tutto quanto con sé. Sì, nel tuo studio sei abituato ad avere a portata di mano il cavalletto da studio, decine di pennelli, tanti contenitori, un sacco di tubetti (o di godet), ausiliari, medium e via dicendo.

Ma non puoi certo portarti intorno tutta la scrivania, né tutti gli scaffali carichi di colori. Bisogna dunque pensare per bene a cosa si andrà a dipingere ed effettuare delle scelte sensate. Prima di tutto è necessario selezionare i pennelli, prendendo quelli indispensabili e quelli più versatili: i pennelli piatti, in questo senso, sono i modelli da preferire.

Per quanto riguarda i colori, tutto dipende dal tipo di dipinto che si intende fare. Stai andando in aperta campagna in primavera? O magari ti stai infilando guanti e sciarpa per dipingere un paesaggio invernale? Oppure senti già le onde del mare, mentre sei sul punto di uscire per dipingere una marina? Pensa bene a quale sarà lo scenario che ti si parerà davanti, pensa ai colori che sicuramente dovranno esserci sulla tua tavolozza, e metti i tubetti necessari nella tua cassetta.

Oltre a questi, ci sono degli immancabili. Un bruno, un bianco di titanio, qualche verde immancabile, una terra di Siena bruciata, del cobalto, un cadmio, un magenta e un giallo: difficile farne a meno.

Bene, ora dovresti essere pronto per dipingere all’aperto senza stress!

Articolo scritto da:

Federico è appassionato di scrittura, di arte e di sport. Su MomArte si occupa della realizzazione degli articoli e dei rapporti con gli Artisti con cui collaboriamo!

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