Disegnare un volto con le matite sanguigne Conté À Paris

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    In questo articolo mostreremo come disegnare un volto e un occhio grazie ai prodotti Conté À Paris. L’azienda francese è molto conosciuta da tutte le disegnatrici e disegnatori di tutto il mondo e fin dall’anno della sua fondazione offre prodotti di elevata qualità.

    L’articolo prende ispirazione dal nostro video YouTube realizzato grazie alla fantastica collaborazione di Maurizio Andreolli, docente di anatomia, character design e sviluppo del personaggio presso la Scuola Superiore d’Arte Applicata di Milano. Maurizio ha iniziato a “sporcarsi le mani” disegnando da ragazzino disegnando, con il passare degli anni ha coltivato questa sua passione fino a farla diventare una vera e propria professione.

    Il materiale che utilizzeremo in questa guida

    Le grandi protagoniste di questa guida saranno le matite sanguigne di Conté À Paris. La storia di questo marchio non può per nessun motivo essere separata da quella del suo fondatore, Nicola Jacques Conté. Quest’ultimo, nel 1794, si rese protagonista di un’invenzione che ha segnato la storia del disegno, stiamo parlando della mina artificiale.

    Le Matite Sanguigne sono perfette per la realizzazione di schizzi e opere, si contraddistinguono per un colore ruggine molto intenso che può essere sfumato con estrema facilità. La matita può regalare sia un tratto preciso, se estremamente affilata, che un tratto coprente, se viene esercitata della pressione durante l’utilizzo. In questa guida il Profefessor Andreolli utilizzerà le matite contenute all’interno della Trousse di Conté À Paris. Come puoi vedere benissimo dal video, le matite, durante il loro utilizzo, diventano sempre più cariche di pigmento.

    Oltre alle matite, Maurizio Andreolli utilizzerà anche i Carré colorati sempre di Conté À Paris. Questi bastoncini consentono di realizzare opere dettagliate, ideali sia per schizzi che per opere monocromatiche e policromatiche. Gli artisti apprezzano molto questo prodotto anche per la sua capacità di essere utilizzato insieme a colori ad olio e a colori acrilici.

    Per questa guida sarà fondamentale anche la scelta della carta. Il Professor Andreolli utilizzerà i due blocchi per pastello prodotti da Winsor&Newton, stiamo parlando dell’Album Colori Terre e di quello Colori Grigi. La carta per pastello di Winsor&Newton è ottima, contraddistinta da grammatura di 160 gr/mq e da una leggera testurizzazione. Entrambi gli album, al loro interno, contengono un mix di fogli di più colori.

    Oltre ai prodotti principali appena descritti, verranno anche utilizzate delle matite in grafite, una matita gesso bianca, una matita pierre noire, lo sfumino e la gomma pane.

    Realizziamo un volto con le matite Conté À Paris

    Il Professor Andreolli ha scelto di realizzare un viso maschile visto frontalmente, in posizione classica. Per necessità, lavorerà solo sulla parte destra del viso stesso. Si parte con l’utilizzo della matita in grafite con cui si traccia la base del disegno, senza calcare troppo. Una volta fatto ciò, si procede a segnare gli assi portanti principali: i terzi, la linea mediana e la linea degli occhi. Subito dopo si accenna la posizione della bocca e i tratti fondamentali.

    Una volta posizionati tutti gli elementi principali, compresi i piani del volto, si eliminano le linee di struttura grazie all’utilizzo della gomma pane.

    Utilizziamo la prima sanguigna

    Terminati gli step preparatori si passa all’utilizzo delle matite sanguigne. Con la sanguigna 610 si inizia il lavoro di tratteggio. Il consiglio è quello di affilare al meglio la matita, utilizzando per esempio il temperino in legno di Contè À Paris. Con un tratto leggero si segnano gli elementi del viso come sopracciglia, punta del naso, il setto nasale, e si accenna qualche ombreggiatura. Lavorando in tratteggio, si procede a segnare dove si accumulano le ombre

    Quando disegni, presta attenzione a non passare con la mano sopra il pigmenti. Con lo sfregamento rovineresti una parte del lavoro fatto finora.

    Utilizziamo la seconda sanguigna

    Si passa ora ad utilizzare una sanguigna più scura, più precisamente la 611. Con questa matita si va ad evidenziare le parti che meritano più ombra: Le narici, la giunzione delle labbra e le pupille. Sempre con questa matita si riprende poi il tratteggio precedente, scurendo i tratti con la matita sanguigna più scura.

    Con uno sfumino o un torchon, è possibile sfumare e distribuire il pigmento in modo da avere un tratteggio meno definito. E’ un passaggio che viene eseguito solitamente verso la fine del lavoro.

    Anche se i toni di sanguigna sono molto vicini, arrivati a questo punto del disegno è già possibile iniziare a vedere una certa profondità dei volumi del volto.

    Utilizziamo la terza e la quarta sanguigna

    Passiamo alla terza sanguigna, la 618, che risulta essere ancora più carica di pigmento. Il tratteggio eseguito su più strati permette ai colori di lavorare in maniera sinergica. Questo effetto si chiama efflorescenza e viene sfruttato lavorando con più sovrapposizioni di colore.

    La direzione dei tratteggi non è causale, ma deve essere coerente con i volumi della zona da evidenziare.

    Finito con la 618, si passa alla 617 che possiede un tono tendente al bruno. Continuiamo il lavoro di tratteggio, sfruttando il tono più scuro. Si incrementa poi la linea d’ombra presente sul lato del viso opposto a quello da cui proviene la luce. Fatto ciò si procede a delineare altri dettagli, come le linee degli occhi e le piegature delle palpebre.

    Concludiamo il volto

    Per definire i toni più scuri si utilizza una Pierre Noire HB. Con questa si definiscono le pupille, il che accende immediatamente lo sguardo. Dopodiché si passa alle narici, giunzione delle labbra e sopracciglia. Un effetto simile si può ottenere anche con il carboncino, ma questo avrà un resa più tenue.

    Per ammorbidire il salto tra le parti in ombra e le parti chiare, utilizziamo di nuovo la matita intermedia, la sanguigna 611. Essendo il foglio abbastanza chiaro, non è necessario usare il bianco per i punti luce ma basta sfruttare la tinta della carta.

    Siamo arrivati alla fine del primo disegno. Per completarlo potrai replicare il lavoro di tratteggio anche nella parte di sinistra, facendo attenzione alle luci. Se volessimo amalgamare il tratteggio, potremmo utilizzare lo sfumino o il torchon, sfregando lo strumento sulla carta, i tratti saranno meno definiti e misceleremmo ancora di più gli strati di pigmento.

    Per una corretta conservazione del disegno, essendo realizzato con una tecnica secca, il Proffessor Andreolli consiglia l’utilizzo del fissativo spray di Contè À Paris. Questo deve essere spruzzato sul disegno da una distanza di circa 30cm e sempre in un ambiente ben areato, mai al chiuso.

    La differenza tra una carta quasi bianca e una più scura

    Arrivati a questo punto della guida, mostriamo quali differenze ci sono tra una carta bianca e una leggermente più scura. Per farlo, utilizziamo un disegno preparato in precedenza, ovviamente sempre grazie alle matite Conté À Paris.

    La differenza in questo caso è che il colore quasi tabacco di questa carta, permette un’utilizzo più soddisfacente della matita gesso bianca, che risalta in maniera più evidente.

    Una carta di questo colore lavora come tono intermedio. Le matite sanguigne definiscono i toni d’ombra, mentre la matita bianca serve per i punti luce e le zone che vogliamo mettere in risalto. Con la foto qui sotto puoi vedere il risultato con le lumeggiature su una carta di un colore più intenso.

    Realizziamo un occhio su carta per pastello scura Winsor&Newton

    Per il terzo disegno il Professor Andreolli ha scelto una carta scura per pastello, sempre di Winsor&Newton. La grammatura è di 160 grammi per metro quadro e l’album contiene una selezione di colori scuri e marezzati.

    Al posto della matite, utilizzeremo i pastelli carré Conté À Paris di cui abbiamo già parlato in precedenza. Ovvero dei pastelli secchi dalla forma squadrata. Nello specifico stiamo parlando del Set che richiama i toni della matite schizzo
    utilizzate in precedenza e del set da 12 pastelli colorati.

    I pastelli carré sono abbastanza fragili e devono essere maneggiati con cura. Grazie alla forma squadrata, puoi ottenere delle linee molto sottili sfruttando lo spigolo. In alternativa puoi usarli piatti per ottenere segni molto grandi e coprire ampie campiture.

    La miscelazione dei colori è interessante e avviene in modo semplice. Anche per i pastelli carrè è necessario utilizzare il fissativo come ultimo passaggio, per fissare i pigmenti alla carta.

    Dando uno sguardo al nostro video YouTube potrai scoprire al meglio come il Professor Andreolli ha realizzato il disegno di un occhio, utilizzando i pastelli carré. Speriamo che questa piccola guida ti sia utile per la realizzazione dei tuoi prossimi disegni!

    Articolo scritto da:

    Federico è appassionato di scrittura, di arte e di sport. Su MomArte si occupa della realizzazione degli articoli e dei rapporti con gli Artisti con cui collaboriamo!

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