Con questo articolo riprendiamo il nostro viaggio all’interno del mondo dei colori. Nello specifico oggi tratteremo della storia e delle caratteristiche di un colore particolarmente brillante e luminoso, il Rosa di Garanza!
Il pigmento Rose Madder, ricavato dalle radici della Robbia (o Garanza) è presente da ormai tantissimi anni. Infatti, nella seconda metà dell’ottocento, il valore totale delle importazioni di questa pianta ammontavano a circa 1.25 milioni di Sterline. Scopriamo insieme la storia di questo fantastico colore!
Storia e origini del Rosa di Garanza
Il Rosa di Garanza, chiamato anche Rose Madder, è una tonalità caratteristica ottenuta dalle radici della Rubia tinctorum, meglio conosciuta come Robbia o Garanza. Tipica delle regioni asiatiche, in passato è stata anche coltivata in Italia.
Si narra che il pigmento della radice di Garanza sia stato ritrovato nella tomba del faraone Tutankhamon, nelle rovine di Pompei e nell’antica città greca di Corinto. Aneddoti che ci consentono di sostenere che stiamo parlando di un colore/pigmento storico. In effetti, già nel Medioevo, Carlo Magno incentivò la coltivazione di Garanza che, grazie alle sue caratteristiche, cresceva molto bene in terreni sabbiosi come quelli tipici dei Paesi Bassi. La coltivazione di questa pianta divenne molto importante per l’economia, infatti intorno al 1860, in concomitanza con il culmine della rivoluzione Industriale in Gran Bretagna, le importazioni di Garanza ammontavano a circa 1.25 milioni di Sterline.
Già ai tempi, pittori famosi come Constable e Holman Hunt, utilizzavano i pigmenti estratti dalla radice di Garanza erano per formulare diverse tonalità, dal rosa al marrone.
Una figura fondamentale: George Field
Una figura che si rivelò assolutamente fondamentale per lo sviluppo di coloranti naturali che non sbiadissero nel tempo, fu George Field. Il chimico e colorista Inglese nel 1804 trasformò l’estratto di garanza, conosciuto per essere solubile in acqua, in un pigmento solido e insolubile. Il risultato di questo fantastico procedimento fu quello che noi oggi conosciamo come Lacca di Garanza, un pigmento in grado di durare più a lungo nel tempo ed eccezionale se utilizzato per dare vita a nuove vernici.
Le “lacche” erano pigmenti realizzati unendo, oppure fissando, un colorante con una sostanza insolubile, chiamata anche base, nel nostro caso parliamo di idrato di alluminio o di solfato di calcio. George Field scrisse ben dieci volumi contenenti commenti e note riguardo esperimenti fatti per migliorare la qualità dei pigmenti, indicazioni che furono ritenuti di importanza fondamentale per William Winsor, co fondatore di Winsor&Newton, tant’è che decise di acquistarne tutti gli scritti.
In uno di questi scritti, datato 1809, Field progettò un vero e proprio laboratorio della lacca, finalizzato alla produzione di questi pigmenti in maniera più veloce ed efficiente, aumentandone, se possibile, la qualità. Questo sistema, progettato dal chimico inglese, fu ripreso e utilizzato da Winsor&Newton per la produzione dei propri colori.
La produzione del Rosa di Garanza di Winsor&Newton
Come avrai potuto ben capire dai paragrafi precedenti, Winsor&Newton si è sempre contraddistinta per la produzione e commercializzazione della caratteristica tonalità Rose Madder. Sebbene, come abbiamo visto, la produzione di questo colore si sia evoluta nel tempo, Winsor&Newton è riuscita a mantenerne inalterate qualità e autenticità. Proprio da questa volontà, è nata la tonalità Rosa di Garanza Genuina, disponibile, per esempio, all’interno della gamma di acquerelli Professional Watercolour.
Come veniva prodotto originariamente il Rosa di Garanza Genuina?
Un pigmento, per essere adatto alle Belle Arti, deve assolutamente possedere determinate qualità come, per esempio, tonalità, intensità del colore, brillantezza, trasparenza, resistenza alla luce, facilità di dispersione e dimensione delle particelle.
Come è ben comprensibile, il metodo di produzione utilizzato ha un forte impatto su queste caratteristiche. Secondo i chimici, il principio colorante naturale della radice di Garanza è l’acido ruberitrico e le principali molecole coloranti sono l’Alizarina (1,2 – diidrossiantrachinone) e la Purpurina (1,2,4 – triidrossiantraquinone). Questi coloranti furono scoperti nel 1826, da due chimici francesi, Jean Jacques Colin e Pierre Jean Robiquet.
Il processo di produzione originale, utilizzato da Winsor&Newton per produrre il Rosa di Garanza Genuina (Rose Madder Genuine), prevedeva la separazione dei materiali cellulosici (a base vegetale) dai coloranti. I metodi principali per eseguire questo processo consistevano nella fermentazione per idrolisi acida e l’estrazione del mordente. Con l’idrossido di alluminio si otteneva la trasparenza ottimale, dopodiché era possibile procedere all’estrazione del colorante utilizzando l’allume.
A seguito della reazione chimica con gli alcali, chiamata precipitazione, ciò che rimaneva era la lacca. Durante il processo si prestava molta attenzione alla presenza di eventuali impurità metalliche, quest’ultime avrebbero potuto alterare il colore. Proprio per questo motivo venivano utilizzati degli agitatori e vasche in legno. Intenzionalmente, aggiungendo sali di metallo, era possibile dare vita a colori come il Marrone di Garanza il Viola di Garanza.
Pur basandosi sul progetto a tre livelli di George Field, di cui abbiamo parlato prima, Winsor&Newton utilizzava soltanto due livelli, servendosi della testa idraulica per passare la sospensione di precipitato attraverso filtri anziché la gravità. La prima filtrazione del pigmento avveniva attraverso filtri di lino utilizzando la gravità per eliminare l’acqua in eccesso e per rimuove dal pigmento i sali solubili prodotti nel processo di precipitazione.
Come nella maggior parte dei processi di precipitazione, il prodotto più puro si otteneva attraverso un processo di purificazione che, ancor oggi, rimane un segreto importantissimo di Winsor & Newton. Il pigmento veniva infine filtrato utilizzano una pressa e quindi essiccato.
La produzione del Rosa di Garanza Genuina oggi
La produzione del Rosa di Garanza è stata aggiornata nel corso degli anni, grazie all’invenzione e all’impiego di attrezzature produttive all’avanguardia, cercando sempre di mantenere inalterata la tonalità originale.
Mediamente per dare vita a questo pigmento sono necessarie circa tredici settimane. Sono stati sperimentati altri metodi ma nessuno è stato in grado di dare vita ad un pigmento con caratteristiche uguali a quelle tipiche del Rose Madder descritto da Field.
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