Come diluire i colori a olio

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Ti avvicini per la prima volta a questa tecnica pittorica e non sai come diluire i colori a olio?
Tranquillo, questo dubbio non è banale come potrebbe sembrare.

Forse sei una pittrice o un pittore esperto con acquerelli e colori acrilici, e dunque sei abituato a diluire i tuoi colori con la sola acqua.

Forse non ha mai dipinto in vita tua, e quindi di servono delle lezioni generali sulla diluizione dei colori.
O magari, ancora, hai già iniziato da qualche tempo a usare dei tubetti di colori a olio, ma i tanti e diversi consigli letti in rete e sentiti dagli amici ti hanno creato un bel po’ di confusione.

In questo articolo parleremo dei colori a olio e ti spiegheremo varie tecniche per diluirli.

Una guida per capire con cosa diluire i colori ad olio

Qualcuno usa l’olio di lino, qualcun altro l’essenza di trementina, altri ancora il diluente inodore o l’olio di noci. E questi sono solamente alcuni dei diluenti che vengono utilizzati!

Quindi no, la domanda ‘come diluire i colori a olio‘ non è per nulla banale, come non lo è nemmeno la risposta. Ti anticipiamo, per ora, che non esiste una soluzione corretta in assoluto che mette a tacere tutti quanti: e questo ti basti fino ai prossimi paragrafi! ⬇️

Prima di vedere come diluire i colori a olio, faremo un ripasso veloce sulla composizione di queste vernici, così da capire perché non si può usare della semplice acqua come facciamo acquerello e acrilici.

Colori ad olio, spatole e tavolozza

La composizione dei colori a olio

Cosa trovi all’interno dei tubetti di colori a olio? E perché per diluirli non puoi usare semplicemente dell’acqua?

Ebbene, devi sapere che questi colori sono composti essenzialmente da due elementi.
A definire la tinta è il pigmento.

I pigmenti per la pittura possono essere di vario tipo, organici, inorganici, naturali o sintetici. Esistono pigmenti più o meno pregiati e questo in sostanza determina il prezzo finale del colore. Probabilmente ti è già capitato di vedere dei tubetti di colore, anche solo da 35ml, con prezzi abbastanza alti. Questo è dovuto generalmente all’uso di pigmenti molto pregiati.

A legare i pigmenti e a permettere l’effettiva usabilità dei colori è la seconda sostanza costitutiva, ovvero il legante.
Il legante può essere costituito dall’olio di lino vergine oppure, in casi più rari, da olio di noce o da olio di papavero.

Esistono poi casi particolari, come per i colori a olio Mussini Schmincke. In questo caso oltre ai classici leganti di cui abbiamo parlato poco fa, viene utilizzata una speciale resina chiamata Resina Damar, che conferisce alla vernice una maggiore luminosità, migliora la rifrazione della luce e la durata del colore nel tempo.

È la composizione stessa dei colori a olio, dunque, a suggerire, almeno in parte, come diluire i colori a olio.

Su queste basi, possiamo procedere e arrivare al cuore di questo articolo!

Come diluire i colori a olio

Non tutti i pittori usano le stesse tecniche e gli stessi prodotti per dipingere.
Per capire come diluire i colori a olio, quindi, bisogna prendere in considerazione tutte le principali soluzioni.

Diluire i colori a olio con l’acquaragia

Alcuni pittori, per esempio, sono abituati a diluire i colori a olio con l’acquaragia, la quale è di fatto una miscela di idrocarburi ricavati dalla distillazione frazionata del petrolio.

In realtà, i negozi di belle arti e di prodotti per la pittura non vendono l’acquaragia per diluire i colori a olio, quanto invece per pulire i pennelli – tanto è vero che l’acquaragia non è un diluente, quanto invece un solvente.

Noi di MomArte sconsigliamo altamente l’uso dell’acquaragia per la diluizione dei colori a olio.

Il tuo piccolo atelier di pittura può certamente prevedere l’utilizzo dell’acquaragia, ma solo per pulire i pennelli e gli altri accessori, come per esempio le spatole: usandola impropriamente come diluente finiresti infatti per rovinare i colori e causare dei danni ai tuoi quadri.

Diluire i colori a olio con la trementina

Molto meglio, dunque, diluire i colori con dell’essenza di trementina, ovvero con un distillato che si ottiene dalla resina del pino.

Anche questa, del resto, può essere usata anche per la pulizia dei pennelli, ma a differenza dell’acquaragia presenta una reale funzione diluente, che permette di avere dei colori più elastici, più morbidi, meno secchi e ‘polverosi’.

La sua azione come solvente riduce la parte grassa della vernice, “smagrendo” quindi il colore. Viene usata spesso in combinazione con l’olio di lino (leggi più sotto come).

Diluire l'olio con essenza di trementina

Diluire i colori a olio con l’olio di lino

Seguendo la famosa regola della pittura a olio ‘fat over lean’, ovvero ‘grasso su magro’, le prime pennellate devono essere rigorosamente meno oleose di quelle che verranno dopo. Per questo motivo, all’inizio, si diluiranno i colori per la maggior parte – o perfino unicamente – con dell’essenza di trementina.

Dopo i primi colpi di magro, però, entrerà in campo quello che è il vero diluente dei nostri colori a olio, ovvero, per l’appunto, l’olio.

Quello più diffuso è certamente l’olio di lino, ma si può anche cambiare e buttarsi sull’olio di noce, di papavero e via dicendo. Ecco, dunque, come diluire i colori a olio: dopo aver spremuto il tuo tubetto sulla tavolozza, mescolerai la vernice con un po’ di trementina e con un po’ d’olio, così da regolare la viscosità e la resa del colore.

Puoi usare il Liquin Winsor&Newton

Durante la prima fase del tuo lavoro pittorico, l’essenza di trementina avrà il sopravvento sull’olio, il quale invece sarà predominante verso la fine della tela, quando darai le ultime pennellate, le più grasse.

Questo, va detto, è il metodo base per diluire i colori a olio: gli artisti più rodati mixano diverse olio e solventi per avere l’olietto di volta in volta perfetto, usando talvolta degli essiccanti e altre volte, al contrario, dei ritardanti.

Ti consigliamo dunque di iniziare a capire come diluire i colori a olio usando l’essenza di trementina, l’olio di lino e sì, persino l’acquaragia, in modo da capire come agiscono in modo differente gli oli e i solventi. Un colore povero di olio, inevitabilmente, si asciuga presto, e crea un’aria opaca e ‘falsata’, la quale non può che perdere la caratteristica distintiva dei colori a olio, ovvero la brillantezza.

Usare diluenti inodore ed atossici

Se non ami utilizzare prodotti dall’odore troppo forte o sei sensibile ai prodotti chimici, esistono soluzioni più moderne.

Esistono infatti tutta una serie di diluenti e solventi pensati per queste situazioni, che ti permetteranno di lavorare in completa sicurezza. I più esperti probabilmente storceranno il naso, in quanto sono prodotti meno legati alla tradizione rispetto al classico olio di lino con trementina, ma svolgono benissimo il loro lavoro.

Parliamo ad esempio di:

  • Diluente Sansodor di Winsor&Newton: come dice il nome, un diluente inodore, perfetto per lavorare anche in casa!
  • Tintorsetto di Tintoretto. Un prodotti dal duplice utilizzo, sia diluente che solvente ecologico e sicuro per l’essere umano.
  • Eco Oil Medium Maimeri. Un altro diluente pensato per avere un basso impatto ambientale e per essere inodore e totalmente sicuro.

E’ possibile usare l’acquaragia al posto della trementina?

Vogliamo mettere le mani avanti: se un pomeriggio ti dovessi trovare senza più essenza di trementina, potresti comunque ripiegare sull’acquaragia, ma ti sconsigliamo di farla diventare un abitudine. Come detto, però, l’acquaragia rimane comunque molto importante per un pittore.

Molti artisti tengono infatti a portata di mano un gran vaso con un fondo di acquaragia per sciacquare velocemente e senza fare schizzi il pennello tra un presa di colore e quella successiva, in modo da non macchiare il ‘vero’ diluente (in questo caso dell’essenza di trementina, riposta in un contenitore più piccolo).

Ma attenzione, in quanto neanche l’essenza di trementina, di per sé, è bastante per diluire il colore.

A cosa serve l’olio di lino?

Nel nostro negozio online di accessori per la pittura, tra gli ausiliari per i colori a olio, troverai diversi tipi di diluenti: qui vogliamo spiegarti, velocemente, perché la maggior parte dei pittori non ci pensa due volte e si butta a pancia sull’olio di lino, alternandolo eventualmente medium di diverso tipo, a partire dal mitico Liquin.

Come suggerisce il nome, l’olio di lino viene estratto dai semi di lino e viene usato crudo.

Pur non diventando mai del tutto incolore – conservando dunque sempre la sua tonalità giallognola – l’olio di lino non influisce affatto sulla resa dei colori a olio. Si tratta di un diluente a viscosità ridotta, con un’ottima capacità di penetrazione e una limpidezza elevata: per tutti questi motivi, l’olio di lino è il più usato per macinare e per diluire i colori.

Come si dipinge con i colori a olio?

In questo articolo ti abbiamo spiegato, in maniera breve e concisa, come si diluiscono i colori a olio.
Naturalmente queste nozioni da sole non bastano per poter dire di essere capaci di dipingere a olio.

E quindi come si dipinge con i colori a olio? Questa è una domanda dalla risposta non facile, in quanto stiamo parlando della tecnica “regina”, la tecnica pittorica degli antichi maestri.

Quello che ti consigliamo di fare è iniziare a leggere alcuni dei nostri articoli dove ti spieghiamo i 10 consigli per iniziare con la pittura a olio o gli errori da non fare quando dipingi a olio. E per ultimo e non meno importante è necessario che tu sappia come pulire i tuoi pennelli una volta terminata la sessione pittorica!

Articolo scritto da:

Fondatore del progetto MomArte, appassionato di pittura e Belle Arti a 360 gradi, completamente autodidatta e felice di essere un "eterno studente" (d'altronde non si finisce mai di imparare, no?). Amo scrivere articoli dove parlo delle tecniche pittoriche e dei materiali per dipingere. Se hai qualche domanda scrivimi e sarò felice di risponderti, oppure scopri di più su di noi!

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