Il corsivo inglese: una presentazione

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Eccoci con un altro pezzo dedicato alla calligrafia. Nelle pagine del nostro magazine abbiamo già presentato un’introduzione al mondo del bello scrivere, per poi dedicare dei singoli articoli ad alcuni dei più famosi tipi di scrittura a mano: abbiamo visto per esempio le caratteristiche della scrittura gotica e della scrittura cancelleresca, che indubbiamente rappresentano tre tra le più amate scritture degli appassionati di calligrafia.

Oggi andremo a scoprire un quarto tipo di scrittura estremamente amato, ovvero il corsivo inglese, chiamato anche Copperplate (vedremo dopo il perché). Nel corso di questo pezzo vedremo come e quando è nato il corsivo inglese, come distinguerlo da tipologie simili di scrittura e quali sono gli accessori necessari per cimentarsi con questa scrittura decisamente esuberante. Buona lettura!

La storia del corsivo inglese

Il corsivo inglese ha un antenato ben preciso, ovvero la scrittura Cancelleresca. É interessante peraltro pensare al fatto che, se noi chiamiamo corsivo inglese il Copperplate, gli inglesi chiamano corsivo italico la Cancelleresca, in una rispettiva attribuzione di scritture.

La storia della Cancelleresca, sintetizzando al massimo, inizia nelle cancellerie del Quattrocento, per venire codificata in una famoso manuale di Ludovico Degli Arrighi, ovvero ne La Operina da imparare di scrivere littera cancellarescha, pubblicata nel 1522. La scrittura cancelleresca è la madre di tutti i corsivi successivi e dei corsivi attualmente in uso: si tratta di una scrittura appagante dal punto di vista estetico, che fa della decorazione la sua caratteristica peculiare, pur non compromettendo la leggibilità dell’insieme.

Possiamo dire che la Cancelleresca, insieme al Copperplate, forma il duetto degli stili di calligrafia preferiti da una moltitudine di calligrafi, in Italia, in Europa e nel resto del mondo.

Sulle orme del corsivo italico nasce tra Seicento e Settecento il corsivo inglese, per poi diffondersi in ogni dove: di fatto quello che impariamo noi stessi alle elementari è una forma leggermente semplificata di questa scrittura. Come si diceva, il nome con cui gli inglesi si riferiscono a questo corsivo è Copperplate (a indicare una scrittura incisa su lastre di rame con un bulino). Altro nome utilizzato per indicare il corsivo inglese è Round Hand, a sottolineare l’eleganza di questa scrittura. La codificazione ufficiale del Copperplate è da attribuire al calligrafo e incisore George Bickham, in pieno Settecento.

Copperplate e Spencerian, corsivo inglese e americano

Quando si tratta di corsivi classici si fa spesso confusione tra corsivo inglese e corsivo americano, ovvero tra il già presentato Copperplate e lo Spencerian. Vale quindi la pena sottolineare il fatto che il corsivo americano è un’evoluzione statunitense del corsivo inglese. Si tratta di una scrittura ottocentesca sviluppatasi negli Usa nel corso degli anni, con l’applicazione pratica del corsivo inglese nella quotidianità delle attività commerciali oltreoceano.

Parliamo quindi di un corsivo pur sempre elegante, ma più veloce da scrivere, e anche più leggibile. Ecco allora che nel corsivo americano vengono meno le variazioni continue di pressione, e quindi le marcata differenze tra filetti vuoti e pieni, con un tratto che si fa continuo, figlio di un pennino che si stacca molto raramente dalla carta.

A codificare il corsivo americano, e quindi le evoluzioni statunitensi del Copperplate, fu Sir Roger Spencer, proponendo un’evoluzione di quello che veniva chiamato per l’appunto American Cursive Handwriting. La scrittura proposta, come spiegò lo stesso Spencer, traeva ispirazione dal mondo della natura: il volo degli uccelli e le forme uniche delle spighe di grano furono spunti fondamentali per lo Spencerian, che in qualche modo “nobilita” il corsivo americano commerciale di quel tempo.

Le caratteristiche del Copperplate

Abbiamo già descritto indirettamente il Copperplate. Parliamo di un corsivo elegante e leggibile, usato ancora oggi nella sua forma codificata nelle comunicazioni ufficiali, nelle intestazioni di documenti ministeriali, in partecipazioni per le nozze e via dicendo. Estremamente decorativo, si riconosce per l’importante elaborazione stilistica delle lettere maiuscole, per il continuo alternarsi di tratti chiari e tratti scuri – al variare della pressione del calligrafo – e per la sua leggibilità, che non viene mai meno.

Gli accessori calligrafici necessari

Cosa serve per mettersi al lavoro in casa con il corsivo inglese? È necessario sapere che il Copperplate si è diffuso insieme al pennino metallico, che proprio in quell’epoca entrò nella quotidianità delle società europee sostituendo la penna d’oca. Il pennino metallico si presentava come qualcosa di più stabile, di più resistente e di più flessibile. Possiamo quindi dire che il corsivo inglese nasce con i medesimi strumenti che utilizziamo attualmente.

Il pennino da acquistare è a punta sottile: per i principianti il consiglio è quello di non esagerare quanto a flessibilità, acquistando un pennino abbastanza rigido per evitare l’effetto “tremolio”. Oltre al pennino serviranno carta in abbondanza – meglio acquistare dei blocchi da schizzi, così da avere carta economica a disposizione – nonché una matita per esercitarsi, un righello e una gomma. È poi essenziale l’inchiostro per calligrafia.

Puoi trovare tutto il necessario per scrivere in corsivo inglese sul nostro e-commerce di accessori per l’arte, nell’apposita sezione dedicata alla calligrafia!

I corsi per imparare a scrivere in corsivo inglese

Come puoi scoprire facilmente su un motore di ricerca online, esistono tanti diversi corsi per imparare il corsivo inglese alla perfezione. Ci sono i classici corsi in presenza, con un calligrafo esperto: tendenzialmente sono corsi che si tengono nelle grandi città. Spesso ci si imbatte in corsi “intensivi”, e quindi in corsi di corsivo inglese di base che prendono luogo in un’unica giornata, da mattina a sera.

Ci sono poi dei corsi online, con video annessi, in diretta o da remoto. E ancora, ci sono un sacco di tutorial scritti, nonché dei libri dedicati da cima a fondo all’apprendimento del corsivo inglese, in cui trovare tavole ed esercizi per allenarsi in autonomia e in qualsiasi momento e luogo.

Articolo scritto da:

Federico è appassionato di scrittura, di arte e di sport. Su MomArte si occupa della realizzazione degli articoli e dei rapporti con gli Artisti con cui collaboriamo!

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