Non un semplice tubetto di colore acrilico.
Dietro a ogni confezione di colori acrilici Liquitex c’è una lunga storia, che i pittori che si dilettano con queste sostanze dovrebbero assolutamente conoscere.
Per molti motivi: perché i colori acrilici, guardando alla lunghissima storia dell’arte figurativa, sono tutto sommato una novità recente, ben più giovani dei colleghi colori a olio, che affondano le loro radici nei secoli passati.
Ma anche perché è bello rendersi conto di cosa effettivamente si sta usando quando si dipinge su tela o su carta.
Scopri la storia dei colori acrilici Liquitex
Non vogliamo fare i nonni della situazione, quelli che sottolineano sempre che “una volta” era diverso, che oggi è tutto più semplice e così via.
É però bene rendersi conto che i colori acrilici che oggi troviamo in commercio, e in particolar modo quelli prodotti da marchi di qualità come Liquitex, sono dei piccoli miracoli della scienza e della tecnica, qualcosa che, un secolo fa, non ci si sognava nemmeno di poter raggiungere.
Parliamo infatti di colori densi, cremosi, carichi di pigmento, che si presentano in linee con spettri cromatici larghissimi, che permettono di coprire del tutto ampie porzioni usando una puntina di prodotto. Una settantina d’anni fa, quando gli artisti iniziarono a usare davvero i colori acrilici per le loro opere, ci si doveva accontentare di vernici ben distanti rispetto a quelle alle quali siamo abituati oggi.
Una buona parte di questo progresso nello sviluppo della pittura acrilica è da ricondurre proprio a Liquitex, nome tutelare in questo campo. Vediamo la storia di questo marchio!
I prodotti Liquitex
Come puoi scoprire sfogliando le pagine del nostro e-commerce di prodotti per l’arte, Liquitex – che come vedremo tra poco ha avviato i suoi primi passi a metà del secolo scorso – produce un’ampia gamma di prodotti differenti.
Punto centrale della sua produzione sono ovviamente i colori acrilici, nelle loro più differenti forme.
Ci sono i colori acrilici veri e propri, che potremmo definire “classici”, nelle versioni heavy e soft body. Si passa poi ai gel, ai medium, ma anche agli inchiostri, ai marker e alle bombolette spray. E poi ci sono tutti gli accessori firmati Liquitex, pensati per poter utilizzare al meglio i prodotti di punta: abbiamo quindi i pennelli e le pennellesse per dipingere, le cinture porta bombolette spray, nonché le spatole, per arrivare fino alla carta telata per acrilico.
Insomma, questo marchio riesce a coprire praticamente tutto l’universo della pittura acrilica. Ma come si è arrivati fino a qui?
Prima di Liquitex: la preistoria dei colori acrilici
Si può dire che l’ingresso ufficiale dei colori acrilici nel mondo della pittura artistica è stato accompagnato proprio da coraggiosi marchi del settore, con Liquitex in primissima fila, negli anni Cinquanta. Ma se è lì che inizia la storia degli acrilici nell’arte, va detto che le vernici acriliche esistevano già prima.
A inventare questa nuova sostanza fu il farmacista e chimico tedesco Otto Röhm, che creò una vernice acrilica a uso industriale intorno al 1915, senza pensare, in realtà, ad alcuna applicazione in campo artistico.
Qualcun altro lo fece per lui, a partire dai muralisti messicani, tanto da arrivare – nel 1936 – a un workshop dedicato interamente alla pittura acrilica a New York, organizzato da David Alfaro Siqueiros, nome di spicco nell’area del realismo sociale. E fu lì, narra la leggenda, che Jackson Pollock venne a conoscenza delle vernici acriliche: il seguito, un po’ gocciolante, lo conosciamo tutti.
Si iniziò quindi a capire che le vernici acriliche, se opportunamente prodotte, potevano avere grande successo nel mondo dell’arte. Ed è qui che si inserisce la storia del marchio Liquitex.
La storia di Liquitex
La storia di Liquitex inizia prima della nascita vera e propria di questo marchio.
L’azienda che diede vita al brand si chiamava infatti Permanent Pigments Company, era nata nel 1933 nell’Ohio, a Cincinnati, e produceva colori a olio per artisti, sotto la guida di Henry Levinson. L’obiettivo di Levinson era quello di portare sul mercato prodotti per l’arte sempre migliori, aprendo le porte all’innovazione: non a caso, nel 1950, fondò insieme ad altri la National Art Materials Trade Association, che aveva per l’appunto lo scopo di innovare i materiali nel mondo dell’arte.
I primi prodotti acrilici creati negli anni 50
Cinque anni dopo, Levinson passò dalle parole ai fatti, e creò il primo gesso acrilico a base d’acqua, che venne chiamato non a caso Liquitex.
Hai mai pensato al significato di questo nome?
Questo termine è formato dalle parole inglesi Liquid e Texture, a sottolineare il trasformismo di queste vernici sotto il punto di vista della consistenza.
Levinson, però, non si fermò qui.
Chimico esperto, votato completamente alla produzione di prodotti per l’arte – sul suo sito Liquitex descrive il fondatore come “ a color chemist who lived, drank, slept and breathed artist’s colors” – Levinson lanciò l’anno successivo sul mercato il primo colore acrilico a base d’acqua, il Liquitex Medium Viscosity Artist Color, l’antenato dell’attuale soft body.
Pochi anni dopo, nel 1963, arrivò il secondo elemento di questo famoso binomio, ovvero il colore acrilico Liquitex heavy body, ovvero il primo colore acrilico ad alta densità, che avvicina il mondo degli acrilici a quello dei colori a olio.
Nel medesimo anno l’azienda di Levinson iniziò a produrre i primi gel medium, per poi lanciare, nel 1965, il primo programma di dimostrazioni pubbliche del ciclo Lecture Demonstration Program: degli artisti professionisti, di fatto, iniziarono a effettuare delle dimostrazioni artistiche tra le università e i college degli States utilizzando i prodotti Liquitex.
Nel frattempo, in casa Liquitex, il settore ricerca e sviluppo continuò a macinare nuove idee, con Levinson a inaugurare nel 1970 la prima macchina volta a testare la resistenza dei colori alla luce.
Dagli anni 80 fino ai giorni nostri
Gli anni Ottanta, invece, si aprono sull’introduzione di nuovi contenitori per il colore, ovvero i tubetti Glaminate, realizzati con 7 strati di materiali diversi, che sostituiscono i vecchi tubetti in metallo (i quali non proteggevano adeguatamente i colori acrilici dall’essiccazione e dalla corrosione).
Nel 1985 viene lanciata una nuova iniziativa sul lato formativo, con la creazione del Liquitex Studi Arts Advisory Council, uno speciale consiglio formato da professori d’arte e artisti, per individuare e portare a galla le esigenze e i problemi di artisti, studenti e professionisti.
Purtroppo nel 1988 Levinson viene a mancare, ma la carica innovativa del suo marchio non si spegne.
Nel 1993 viene creata la linea Liquitex Basics, e quindi i primi tubetti acrilici per studenti e principianti, per poi lanciare, nel 1997, il concorso Excellence in Art Purchase Award, per premiare in denaro i migliori pittori, nonché un programma per gli artisti con l’Hiv.
Arriviamo ormai ai giorni nostri: nel 2008 vengono introdotti gli inchiostri super fluidi Ink!, nel 2013 arrivano sul mercato i marker acrilici, nel 2018 i colori acrylic gouache. Insomma, la storia di Liquitex sembra avere ancora tanti capitoli da scrivere!
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