Cosa compone l’arte? Quali sono gli elementi essenziali di un dipinto o di un disegno? Quali sono le chiavi fondamentali per capire questo peculiare e stupendo mondo, per interpretarlo nel modo corretto? Insomma, da cosa è composta l’arte pittorica?
Ecco, queste sono domande che non hanno una risposta ben definita: un dipinto non è una costruzione fatta con i Lego, realizzata cioè con 24 mattoncini piccoli, 13 mattoncini grandi e via dicendo. Eppure, se volessimo cercare quelli che sono i principali elementi che compongono un dipinto, mantenendoci a un livello abbastanza concreto, riusciremmo a farlo.
Attenzione: si tratta in alcuni casi di elementi piuttosto banali, talmente scontati da essere spesso trascurati, a tutto danno dell’opera d’arte in sé. Ed è proprio questo il problema! Vediamo, quindi, quelli che sono i principi dell’arte che tutti dovrebbero conoscere e ripassare prima di mettersi al lavoro!
I principi dell’arte
Quando parliamo di principi dell’arte non facciamo riferimento agli elementi materiali che costituiscono un dipinto: non stiamo parlando di colori a olio, medium e tele. Parliamo piuttosto dei “principi”, degli elementi teorici che tutti dovrebbero conoscere per affrontare in modo serio ed efficiente la creazione di un nuovo disegno o di un nuovo dipinto.
Scopriamoli insieme!
Le linee
Tutto inizia da loro. Possono essere linee rette, parallele e perpendicolari, come nei geometrici quadri di Piet Mondrian. Si possono avere linee tratteggiate e discontinue, a disegnare volti, paesaggi oppure oggetti. Oppure possono essere linee molto brevi, ravvicinate, tratteggiate, a creare delle ombre.
Le linee di per sé non sono altro che segni fatti sulla superficie di un supporto, che iniziano con un punto e procedono per la loro strada, disegnando e tracciando degli spazi. Le linee, di fatto, rappresentano il principio di base del disegno e del dipinto, dai graffiti preistorici in poi.
I colori
Dopo le linee ci sono i colori, i quali variano per tinta, per intensità, per temperatura e altro ancora. Il colore, ancora prima di essere un prodotto da stendere su una tela o su un blocco di carta, è una sensazione fisiologica che si prova di fronte all’effetto di luci di composizione e di qualità diversa, così come risultante della somma di quelli che vengono chiamati colori fondamentali o dell’iride, ovvero rosso, aranciato, giallo, verde, violetto, blu e indaco.
Il valore
Non si può pensare al colore di un’opera senza concentrarsi sul suo valore, ovvero sulla sua luminosità, e quindi sulla quantità di nero o di bianco presente, per farci percepire più o meno luce.
La texture
Sì, ovviamente i lavori artistici sono fatti per essere guardati, non per essere toccati. Eppure anche la texture, o meglio, la sensazione tattile che sembra poter donare una superficie dipinta, non va sottovalutata: ci sono superfici che appaiono più lisce, altre che sembrano più setose, con risultati differenti per l’osservatore.
Lo spazio
Tra una linea e l’altra c’è lo spazio: l’artista non crea certo lo spazio, quanto i suoi limiti, ma non per questo può fare a meno di tenere in considerazione questo elemento fondamentale.
Le forme
Nei dipinti e nei disegni le forme create dall’artista non possono che avere due dimensioni: sta all’artista sfruttare la giusta tecnica per trasformare un quadrato in un cubo, un cerchio in una sfera, un triangolo in una piramide.
La prospettiva
Dopo aver parlato delle forme e della bidimensionalità di disegni e di dipinti non si può che parlare di un altro importantissimo principio dell’arte, ovvero della prospettiva.
Esistono, va detto, diversi metodi per dare tridimensionalità a delle creazioni bidimensionali. C’è la prospettiva lineare, quella che si studia a scuola, e che ci permette di dare la sensazione di tridimensionalità grazia alla convergenza delle linee in un preciso punto collocato all’orizzonte; e c’è la prospettiva aerea, che nel disegnare la realtà tiene in considerazione lo sfocarsi progressivo degli oggetti all’aumentare della distanza, nonché del mutamento dei colori.
L’ombra
Ecco un altro elemento che differenzia i disegni dei più piccoli, o i semplici schizzi di chi disegna per passare il tempo, dalle rappresentazione più realistiche e verosimili. L’ombra è un elemento fondamentale nella rappresentazione artistica, dando corposità al tutto.
Il chiaroscuro
Principio collegato all’esistenza stessa dell’ombra è il chiaroscuro, termine che anche all’estero viene utilizzato nella sua forma italiana, a ribadire quanto il nostro Paese sia stato centrale nella storia dell’arte a livello internazionale.
Il chiaroscuro, ovvero il giocare tra luci e ombre, tra tinte più chiare e tinte più scure, è essenziale per dare volume e tridimensionalità a un lavoro. Il chiaroscuro come lo intendiamo oggi è nato e si è sviluppato durante il Rinascimento, a partire dai lavori di Caravaggio, di Leonardo da Vinci e successivamente di Rembrandt.
Il contrasto
Un elemento fondamentale per differenziare i vari elementi proposti all’interno di un’opera: senza contrasto si avrebbe, di fatto, una massa indistinta.
Le proporzioni
Un principio che non va mai dimenticato: le ombre, la prospettiva, il chiaroscuro, tutto può risultare vano se non si rispetta un altro principio fondamentale dell’arte figurativa, ovvero la proporzione.
Quando si parla di proporzioni si fa riferimento alla relazione tra i vari elementi di un disegno: le proporzioni si possono certamente alterare, ma sempre a partire da un attento studio e da una profonda comprensione delle proporzioni reali, così come sono state codificate nel corso dei secoli (si pensi, per esempio, alla teoria delle proporzioni dei corpi umani elaborata da Albrecht Dürer).
La scala
Le proporzioni non vanno confuse con la scala, ovvero con il rapporto tra le dimensioni reali e le dimensioni su carta. Per una rappresentazione realistica e verosimile, tale rapporto deve restare immutato all’interno dell’opera.
Il ritmo
Un principio legato alla musica, ma anche all’arte: la varietà, il numero e la ripetizioni degli elementi all’interno di un dipinto compongono il suo ritmo.
L’equilibrio
Ci sono lavori che fin dall’inizio vogliono avere il massimo dell’equilibrio, con delle rappresentazioni simmetriche; e ci sono altri lavori che, invece, puntano al contrario all’asimmetria, rifuggendo quindi dagli equilibri classici. Tutte le strade sono percorribili: l’importante è tenere in considerazione questo principio.
Il movimento
Il disegno, il dipinto: si tratta di rappresentazioni statiche, ferme. Eppure è possibile imprimere un certo movimento ai propri lavori, o meglio, guidare l’occhio dell’osservatore da una parte all’altra della propria opera, con linee, gesti, ripetizioni, giochi di colore e quant’altro
L’armonia
Non un lavoro segnato dal caos, né d’altronde un’opera dominata dalla regolarità e quindi dalla monotonia più assoluta. L’armonia sta in mezzo, per creare un certo senso di familiarità.
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